Raduno degli ex del 5° Battaglione Genio Pionieri “Bolsena” Tricesimo (UD)

La passione per la storia e gli eventi locali raccontati attraverso la fotografia e la videocreatività

Raduno degli ex del 5° Battaglione Genio Pionieri “Bolsena” Tricesimo (UD)

 Riporto testualmente quanto scritto da Paolo Blasi nel sito ufficiale degli ex del Quinto Bolsena

 “Carissimi, questo è il discorso che ho fatto oggi all’incontro di noi ex del 5° Bolsena:

Sono ventuno anni che faccio discorsi e che vi tormento con le mie esternazioni e che pazientemente mi seguite. E allora anche quest’anno eccoci qua a considerare tutto ciò che fa di questo gruppo un insieme significativo, a ricercare l’un l’altro i segni di quel passato fatto di sentimenti, ideali, principi che qualcuno dei nostri detrattori confina frettolosamente nell’ambito della retorica e che invece per noi era (anzi lasciatemelo dire) è il nostro stile di vita. In effetti chi più di noi fa propria la frase di Indro Montanelli (da poco rispolverata leggendo il libro di Aldo Cazzullo “la guerra dei nostri nonni”) che recita: un popolo che non ricorda il proprio passato è un popolo che non ha futuro!

Eccoci qua infatti a parlare del nostro passato, e ad ornarlo di tutti quegli episodi che esaltavano il nostro operato, magari omettendo di descrivere aspetti non proprio edificanti delle nostre azioni peraltro permeate sempre di quella buona fede che è nostra peculiarità, non perché frutto di omissioni volute ma più semplicemente perché fisiologicamente rimosse dalle nostre menti, proprio per quell’inconscio desiderio di affidare al futuro immagini pulite e incontaminate, immagini frutto non di fanatiche esaltazioni ma della profonda convinzione che l’etica e la morale propri di una società che sia nell’attualità sana e produttiva e nelle quali noi crediamo siano garanzia di evoluzione nella costruzione di una collettività futura sempre più produttiva e sana.

E tutto questo è simboleggiato dalle nostre divise, quelle che un tempo coprivano i nostri corpi e che ora rivestono le nostre anime ma che non significano collettività amorfa e passiva ma le custodie, austere e rigorose, delle nostre convinzioni, l’eredità che i buoni sentimenti auspicio delle generazioni passate hanno costruito nei secoli, quelle divise che Ungaretti, probabilmente perché profondamente italiano nell’anima anche se nato all’estero (ad Alessandria d’Egitto) e studente a Parigi, definiva indossandole nella prima guerra mondiale le culle dei nostri padri.

Ecco adesso, dopo aver cercato di inseguire questi personaggi nell’empireo dell’intelletto e della cultura torniamo alle nostre miserie…sì come ho affermato cercavo un sostituto che mi avvicendasse in questo incarico ma senza successo e allora siccome ho avuto da parte di tutti sostegno e incoraggiamenti a proseguire sono qui a dirvi che se lo vorrete proseguirò cercando di trovare la vostra comprensione nel dimenticare drasticità che nel passato erano dettate e provocate da disappunto e da frasi farneticanti Peraltro tutto è troppo importante per finire negletto in sperduti accantonamenti del nostro bagaglio culturale professionale e soprattutto sociale ed ambientale.

Ci crediamo e questa è l’anima che spiritualmente guida i nostri incontri e allora avviandomi alla conclusione ribadisco che non siamo gente che si riunisce solo per passare il tempo ma persone legate da profondi e duraturi sentimenti e da reciproca e inossidabile stima. E finisco finalmente prima di tutto ricordando chi ormai non può più far parte attiva del nostro gruppo perché accolto nel grembo dell’eternità, ma che costituisce sempre punto di riferimento per le nostre convinzioni.

Poi quelli la cui partecipazione è stata impedita da cause contingenti o da impegni improrogabili e finisco augurando ai presenti e alle rispettive famiglie un sereno trascorrere delle prossime festività e un felice 2015. Un saluto particolare alle signore presenti che ci sostengono, ci hanno sostenuto e ci sosterranno nelle nostre convinzioni, magari flemmatizzando ogni tanto voli pindarici e eccessivi svolazzi delle nostre menti a volte troppo ancorate ad espressioni maschie (non maschiliste vi prego) frutto perlopiù di condizionamenti inevitabilmente assunti in ambito professionale. Grazie signore (ero tentato di dire …”ragazze” ma mi avreste sbeffeggiato) Stasera manca il nostro entusiasta Francesco e allora …IMPERVIA CEDANT”

Paolo Blasi

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Giorgio Ferrato

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One Response

  1. Rocco ha detto:

    Nelle foto di Roberto Righetti sono quello in pigiama con la borsa in plastica come maglia.silvi rocco

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