Incontro a Cividale degli ex del Quinto Battaglione Genio Pionieri Bolsena
Replico molto volentieri quanto scritto nel sito ufficiale del Quinto Bolsena dall’amico Paolo Blasi:
Nelle giornate del 28 e 29 ottobre 2017, la sezione di Cividale dell’Associazione Nazionale di Fanteria terrà un proprio raduno in quella città. Quest’evento ci riguarda in quanto, nel corso del raduno, verrà rievocato un fatto accaduto cent’anni orsono, dopo la battaglia di Caporetto, a Cividale: la demolizione con esplosivo del “Ponte del Diavolo” da parte di un giovane aspirante ufficiale del Genio e tre Genieri ai suoi ordini. In seguito alle ferite riportate nello scontro con gli austriaci e tedeschi, il sottotenente Gian Francesco Giorgi morì il 6 dicembre del 1917; fu decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria. Gli amici fanti hanno invitato i soci dell’ANGET a intervenire. A me sembra una bella occasione di amicizia e fratellanza. Questo è il programma, tratto dal manifesto del raduno.
Ecco di seguito il programma della cerimonia di Domenica 29 ottobre 2017:
- ore 09.15 – Piazza Duomo – Ammassamento
- ore 09.30 – inizio Cerimonia
- Onori al Medagliere dell’Associazione Nazionale del Fante
- Onori al Gonfalone della Città di Cividale del Friuli decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare
- Alzabandiera
- Consegna Medaglia alla Memoria dell’Aspirante Ufficiale Gian Francesco Giorgi
- Rintocchi della Campana del Centenario
- Discorsi commemorativi
- Gemellaggio con la Sezione di Casale Monferrato
- ore 10.30 – Santa Messa in Duomo
- ore 11.30 – Borgo di Ponte: Ricomposizione corteo e sfilamento lungo le vie cittadine.
- ore 12.30 – Monumento via Marconi – Onori ai Caduti
Mi preme comunicare a tutti che abbiamo deciso che il 29 ottobre p.v., dopo la cerimonia a Cividale in cui sarà celebrata la memoria dell’Aspirante Ufficiale del 5° Rgt G. Gian Francesco Giorgi, di ritrovarci poi noi ex del Bolsena presso la Tavernetta di Remanzacco per il tradizionale incontro annuale. Di seguito il menù predisposto dal titolare del locale che gentilmente mi ha fatto pervenire. Ho necessità più che mai di avere in anticipo le adesioni. Abbiamo prenotato per circa 25 persone (estendibili a trenta). E’ chiaro quindi che numeri diversi necessiteranno di adeguati interventi.
Grazie per la solita collaborazione Paolo Blasi.
Come noto abbiamo fatto ricadere in questa data il raduno di noi ex del 5° “Bolsena”, di seguito il discorso tenuto da Paolo Blasi in conclusione del pranzo conviviale presso la Tavernetta di Remanzacco:
“Oggi più che mai l’ombra della Bandiera del 5° Reggimento Genio (quella che poi per qualche anno – precisamente dal 1/1/1976 al 16/6/2001 è stata del discendente Battaglione “Bolsena”) avvolge i nostri animi e li unisce in un abbraccio che noi qui percepiamo (ne sono convinto) in modo evidente ed intenso. L’occasione di questo nostro incontro ce l’ha data Gian Francesco Giorgi, giovane ufficiale del 5° Rgt Genio che con il suo eroico ardore in quel funesto 1917 fece ancor più brillare la stella del valore dei nostri soldati. Ed eccoci qui allora, immagino contenti di questo incontro e intenti a ricercare nelle espressioni e nell’aspetto dei nostri commilitoni i segni di quella che, in un’attualità in cui pragmatismo e materialismo vogliono invece relegare nell’ambito della retorica, per noi è fondamento dei nostri principi, fatti di dignità, onore, rispetto, educazione. Forse termini antiquati e per alcuni senza significato (ci metterei anche onestà). Come quel termine “Patria” che in quest’atmosfera di globalizzazione si cerca di svuotare dei suoi profondi e per noi sono sicuro intangibili significati. E’ proprio per quei significati che Giorgi insieme a tantissimi altri ha immolato la sua giovane vita entusiasta consegnando a noi posteri un’eredità difficile e scomoda ma per noi così importante. Eredità che abbiamo tentato di valorizzare con la nostra opera, fortunatamente prestata in tempi di pace ma certamente non meno valida perché indirizzata verso antagonisti non proprio remissivi come lo sono le calamità naturali, contro cui abbiamo combattuto con strumenti che abbiamo reso efficaci con la nostra volontà e la nostra dedizione. Ecco vedervi qui osservare i vostri volti che durante la mia vita professionale era normale vedere nella quotidianità è per me una gioia profonda e, siccome siete qui, ritengo sia reciproca. Sono 25 anni che vi faccio discorsi perciò credo di avervi detto quasi tutto (il quasi me lo conservo per alimentare la speranza di poter ancora attingere a ricordi e sentimenti non ancora espressi e che avrò l’ardire in prossimi spero innumerevoli raduni di comunicarvi). E adesso, sollecitati dal nostro Francesco che lancerà il suo richiamo, erompa dai nostri petti quell’urlo liberatorio tramite il quale saranno evocati l’affetto e il desiderio che ci trascinano a perpetuare queste nostre riunioni”
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