A ricordo di Giuseppe Fanciullo, Domenica 8 Giugno 2014 – Località Picchi di Pertegada (UD)

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A ricordo di Giuseppe Fanciullo, Domenica 8 Giugno 2014 – Località Picchi di Pertegada (UD)

Oggi Domenica 8 Giugno 2014 è stata una splendida giornata caratterizzata da eventi per me sicuramente positivi. Non è stato il consueto raduno, anche se devo dire che ogni raduno degli ex del Quinto Battaglione Genio Pionieri Bolsena mi emoziona sempre, e le ragioni personali sono tante, non solo legate ai ricordi, ma all’amicizia con i tanti ex che si rinsalda sempre di più, un grande valore che ci contraddistingue tutti! La giornata si è aperta con un sole meraviglioso ed un caldo estivo.

Il mio primo regalo è stato ritrovare dopo quasi 34 anni l’amico di naja Antonio Giriolo, una grande emozione non c’è che dire, con il quale accompagnato dalla splendida e simpaticissima moglie Paola e dalla mia dolce metà Debora, abbiamo condiviso il viaggio di andata e ritorno verso Pertegada. Inutile dirlo, quante cose abbiamo ricordato del nostro periodo di vita che abbiamo vissuto assieme.

La cerimonia di commemorazione del Sergente Giuseppe Fanciullo, morto in servizio a Isola Picchi di Pertegada il 10 luglio 1973, questa volta è stata caratterizzata dalla presenza dei fratelli e del cognato. La loro partecipazione ha destato una maggiore commozione, soprattutto perché noi del Quinto ci siamo stretti a loro in silenzio, condividendo il dolore ancora purtroppo vivo e presente.

Noi del Quinto, anche se Glorioso Battaglione oramai sciolto, non abbiamo mai smesso di aiutare ed aiutarci, è nel nostro DNA. Mi ha gratificato moltissimo stringere la mano alla sorella, al fratello ed al cognato di Francesco, mi sono sentito ancora una volta un Geniere che fa il suo dovere, e non solo come uomo ma anche come soldato italiano.

La giornata si è poi come di consueto chiusa al ristorante, rigorosamente condita da un ottimo pesce, ottimo vino e soprattutto dalla grande amicizia!

Un sincero grazie a tutti i presenti, ed a quanti avrebbero voluto esserci ma impossibilitati, la prossima volta saremo sempre più numerosi!

IMPERVIA CEDANT

8 Giugno 2014 località Picchi di Pertegada (UD)
Cognato, sorella e fratello del Serg. Fanciullo

Discorso di Paolo Blasi

Carissimi (e carissime) eccoci qua di fronte a questa lapide, una delle pietre miliari che hanno, purtroppo, costellato il nostro cammino a volte faticoso e ingrato, difficile e arduo, che ci portava ad affrontare quelle asperità (“impervia”) che dovevamo abbattere (“cedant’) in aderenza al”dictat” del nostro motto o, perlomeno addomesticare!.

Intanto affrontando i1 percorso e aggredendo le “impervia” qualcuno si fermava, come il nostro povero collega che questa lapide ci rammenta, provocando, pur nell’angoscia che attanagliava i nostri cuori, sentimenti edificanti, sentimenti che, invece di scoraggiarci, costruivano intorno ai nostri animi corazze costituite da saldezza, coerenza, forza e profonda convinzione nel fatto che perseguivamo obiettivi importanti. E loro (i nostri caduti), Lui, rimanevano sempre al nostro fianco accompagnandoci durante il tragitto evolutivo della nostra professione e rimangono adesso tenaci nei nostri pensieri. Quando è morto io non c’ero ma la descrizione dell’accaduto mi ha colpito in modo significativo, infatti mi è stato detto che grande silenzio regnava su questo fiume di ampio respiro mentre l’esercitazione evolveva, le cose procedevano nel modo auspicato quando un clacson iniziò a risuonare nell’aria di una serata che voglio immaginare tersa e serena (qualcuno dei presenti c’era e spero me 1o possa confermare!); quel clacson era il suo grido disperato, sottolineava il momento supremo, l’attimo in cui tutto per lui si fermava, il momento in cui il suo futuro si dissolveva ingoiato dal fango che riempiva la sua bocca e che non lo faceva più respirare. Dolore angoscia costernazione. Ma adesso a distanza di tanti anni, è rimasta questa lapide che ci dà l’occasione di incontrarci di rivederci di riunirci e insieme di sostenere i nostri ricordi costruiti intorno ai mille episodi che ci vedevano protagonisti ma che il reciproco stimolo ce li fa visualizzare con maggior nitidezza.

Episodi che contribuivano a determinare la nostra compattezza il nostro amalgama L’inconsapevole certezza (sì inconsapevole perché allora, durante l’attivita di servizio l’evoluzione frenetica degli eventi impediva di soffermarci e meditare sugli accadimenti!) di far parte di un gruppo …speciale! E parte di quel gruppo speciale adesso è qui intorno al freddo marmo di questo cippo, riscaldato però dal calore dei nostri sentimenti. E’ bello essere qui tutti insieme per questo incontro che spero sia per tutti l’occasione per trascinare nell’attualità un passato a cui siamo senz’altro rimasti avvinti e che vorremmo sempre rinnovare e celebrare. Ma non vi ho detto niente di Lui: si chiamava Giuseppe Fanciullo nato a Giurdignano (LE) iL 2 marzo 1952 Operatore di macchine stradali è stato nominato sergente dal 5 settembre 1972 arrivato al 5″ Rgt. Genio il 10 ottobre 1972, morto a Isola Picchi (qui) il 10 luglio 1973. ll mezzo (un ‘Cantatore ATC 135) su cui aveva attraversato il ponte oggetto dell’esercitazione, si ribaltava in questo punto uccidendolo sul colpo. Qui tra noi ci sono i fratelli e il cognato del nostro commilitone ai quali, pur consapevoli di rinnovare un profondo e sempre attuale dolore, vogliamo però offrire la nostra solidarietà e la nostra compartecipazione coltivando noi tutti la speranza che questa commemorazione possa alleviare almeno in parte la sofferenza originata da quel dramma, e offrire loro senz’altro la certezza che il nostro caro Giuseppe (“Pino”) continui a vivere almeno nelle nostre menti.

Ecco termino questo breve mio dire auspicando che la deposizione che stiamo per effettuare della corona non sia solo una manifestazione di semplice esteriorità ma il simbolo dei nostri pensieri, delle nostre azioni della nostra limpidità e dei nostri buoni sentimenti, insomma della nostra vita.

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